8- mar L’osteria dove mangi gratis per il fisco evade le tasse
Raccomando a tutti i lettori di chiudere bene la porta di casa e non
lasciare mai nulla di commestibile sul tavolo da pranzo. I dentini da
latte del bimbo lasciati sul camino della cucina perché vengano i
topolini a portare le monetine (così me l’hanno raccontata da piccolo)?
Nemmeno per sogno! Ospiti a cena? Fate sparire il salvadanaio. Sono
queste le accortezze che suggeriamo per evitare grane con l’Agenzia
delle entrate come accaduto a Santo Stefano di Valdobbiadene.
In questo paesino trevigiano immerso tra i vitigni del prosecco, infatti,
Cesare De Stefani aveva deciso lasciare sempre aperta ad amici e
passanti la cucina del vecchio casale di proprietà sua e della moglie:
«L’idea è nata nel 2005: lasciavo lì un paio di salami e tre bottiglie
della mia azienda agricola. Sei bicchieri e un salvadanaio per le
offerte che non erano e non sono tutt’oggi obbligatorie, ma consentono
la sopravvivenza della prassi. Trovo cartoline di ringraziamento da tutto il mondo, ma non ho alcun utile». Questa splendida iniziativa, denominata nel tempo «Osteria senz’oste», è stata sanzionata dall’Agenzia delle entrate di Montebelluna con un verbale di 62.000 euro
a carico dei coniugi De Stefani, non a seguito di un’ispezione che
abbia verificato lo svolgersi di una vera e propria attività
commerciale, ma con un accertamento di carattere presuntivo.
Lo Stato folle colpisce a Casalnuovo e a Valdobbiadene con pari
demenza: 9 metri quadri a Treviso per 10 anni rendono X e la sanzione è
giocoforza Y. Paga e tasi! Fortuna che Cesare è stato più forte di Eddy,
il panettiere suicida a Napoli qualche giorno fa: «Devo aver la forza
di resistere ad oltranza e il mio avvocato ha già fatto ricorso, perché
non posso pagare 62.000 per aver lasciato aperta la porta del tinello di
casa. Per pagare simili cifre dovrei vendermi tutti i beni, ma il
problema è morale prima che economico! Gli ispettori non sono nemmeno
venuti a controllare di persona. Se l’avessero fatto, avrebbero
verificato che l’unico denaro che circolava era un cesto delle offerte,
invece si sono limitati a scaricare commenti e piantine catastali da
internet. Non voglio nemmeno considerarmi contribuente e non voglio
cedere al ricatto del fisco per un’iniziativa nata tra amici da cui non
ricavo alcun profitto. Pretendere di tassare le offerte che ricevo per
un giro d’ombre ad amici e turisti è peggio che voler tassare le offerte
in chiesa».
I canini esattivi dello Stato più gabelliero d’Europa colpiscono
indiscriminatamente ovunque si muova un penny per alimentare l’ammuina
romana. Ovviamente i destinatari degli strali fiscali non sono mai i
grandi evasori, ma i piccoli e medi bottegai costretti a ipotecarsi casa
e attività per affrontare il contenzioso col fisco, salvo non seguano
la drammatica scorciatoia suicidaria.
Nella contesa dell’«Osteria senz’oste» interviene anche il
governatore Zaia in modo risoluto: «Un’idea che ho sempre sostenuto e
promosso per il suo straordinario carattere identitario, etico e morale
assolutamente unico. Già nel 2011 in una causa contro il Comune
l’osteria aveva ottenuto una sentenza favorevole, perché non era tenuta a
rispettare le ordinanze comunali per i pubblici esercizi».
È una vera e propria levata di scudi quella a favore di Cesare contro
l’accertamento per un importo fantascientifico, ma il commento più bello
è quello di un giovane avventore: «In quella casa ci sono stato una
volta e ho passato una giornata stupenda con amici. Ci siamo portati
polenta gialla acquistata un po’ più a valle e ci siamo arrostiti delle
fette di lardo e pancetta che c’eravamo procurati in precedenza. Lì
abbiamo trovato ottimi vino e soppressa. L’Italia non è ridotta alla
frutta per mancanza di tassazione di una fetta di soppressa».
Cari Befera, Renzi, Napolitano e rappresentanti tutti della
dispostica tirannia fiscale italiana, prima di mandarci gli incursori
fiscali, passate a bervi un’ombra di Cartizze: vengono da tutto il mondo
ad assaggiarlo nel rustico di Cesare, da Roma venite sempre e solo per
tassarlo…
Ma che cavolo bisogna fare per non avere problemi adesso anche l'aiuto è diventato un crimine .
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